giovedì 29 settembre 2016

Quanto il tuo CV è spendibile sul mercato del lavoro?



la maggioranza delle persone quando inizia la ricerca del primo lavoro o è in cerca di un altro prova ad aggiornare il CV e poi spedirlo qui e là nella speranza che chiamino per un colloquio.Ecco il primo errore


L’ERRORE DI FONDO
Aggiornare semplicemente il CV e spedirlo a pioggia nella speranza che chiamino per un colloquio non basta.E’ probabile invece che il curriculum finisca il suo percorso nel nulla con relative frustrazioni che rischiano di accumularsi nel tempo.

 Serve una diversa strategia,specie in questo periodo di perenne crisi.
Il primo passo ha 3 step:
♦conoscere la propria effettiva impiegabilità
♦focalizzare il proprio CV
♦conoscere e applicare alcune tecniche di marketing personale per vendere al meglio le proprie competenze,conoscenze ed esperienza


L’INGREDIENTE BASIC
In ogni tipo di lavoro ciò che è importante è il set di abilità specifiche per quel tipo di lavoro. Questo non è sufficiente. Molti che stanno cercando lavoro hanno le stesse capacità quindi possono svolgere le varie mansioni con altrettanta affidabilità.

Le tue abilità da sole non permettono di fornire il quadro completo della tua identità professionale.Molte abilità si possono imparare o sviluppare (abilità nel campo della informatica, linguistiche,tecniche…) e altrettante,chiamate soft skill, possono essere trasferite ad altri tipi di professione (capacità di collaborare con gli altri in modo costruttivo, capacità di motivare,incoraggiare..)


L’x factor che fa la differenza
Cosa può distinguerti dalla’concorrenza’?
Il mix delle tue doti personali,il tuo atteggiamento,il tuo valore complessivo.
Capirlo ti aiuta ad trovare la giusta strategia per offire sul mercato con efficacia e una buona dose di fiducia il tuo capitale -competenze.
E’ il valore complessivo,il pacchetto che offri ad una azienda quello che fa la differenza.

il set di abilità
l’insieme delle tue competenze
le tue doti personali
il tuo atteggiamento
le tue conoscenze
la tua esperienza


La somma di tutto questo è infinitamente più efficace che contrarsi solo sulle proprie abilità.
Entusiasmo,passione,determinazione,pro attività possono surclassare concorrenti anche se qualcuno di loro ha più esperienza


immagina per un momento questa scena.Due CV arrivano sul tavolo di una azienda o di chi deve selezionare il potenziale candidato.
Uno illustra semplicemente le capacità un po’ come in una lista della spesa.
L’altro si focalizza a 360°fornendo al selezionatore un identikit che cattura la sua attenzione ( personalità,obiettivi raggiunti,doti personali…)
A meno che le capacità siano la sola discriminante chi credi che verrà chiamato per un colloquio?

IN PRATICA
In un mercato del lavoro sempre più competitivo conoscere a fondo
il proprio capitale (cosa hai da offrire,la tua impiegabilità)
la propria identità professionale (chi sei)
è essenziale per un efficace marketing personale.

Questo ti fornisce la necessaria chiarezza e fiducia per mettere in luce i tuoi punti di forza.
iL CV deve essere lo specchio della tua selling proposition(USP) cioè la tua‘argomentazione esclusiva di vendita’ un termine preso a prestito dal marketing per definire,in questo caso il tuo profilo professionale (il tuo brand)

Proporre quei benefici e il valore aggiunto che l’azienda avrebbe se ti assume e che la concorrenza non può offrire.
Se vuoi avere visibilità nel villaggio globale è necessario offrire una proposta unica che metta in luce i tuoi punti di forza.


GLI STRUMENTI
per identificare e comunicare la tua USP il career counseling può aiutarti con vari strumenti di valutazione e tecniche di self marketing









gli strumenti per il tuo CV




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vittoria.nervi@gmail.com

lunedì 15 giugno 2015

CV:meglio il curricolo meglio spedirlo in Word o in PDF?


Molte persone che devono spedire il loro curricolo hanno il dilemma su quale formato è più efficace per presentare il loro profilo.

Ci sono diversi criteri e opinioni.

il criterio compatibilità
Nel formato word ci sono due opzioni: doc o docx
Il formato docx è la versione aggiornata del formato doc. Office 2003 e consente file più leggeri.
Spesso le aziende non hanno la versione aggiornata di Microsoft Office (Word 2007 o seguenti). per aprire un documento docx.
Si può convertire il formato da docx a doc. ma chi seleziona non si prende certo il tempo per farlo, con tanti CV da esaminare, proprio per il tuo CV quindi il rischio è che il tuo CV voli rapidamente nel cestino senza neanche essere aperto.Morale : scrivi e nvia il tuo CV in doc.
Meglio il formato PDF per 2 ragioni
1 è un formato standard
.L'Acrobat reader è un software gratuito presente in ogni computer e in ogni azienda
2 non si può modificare quindi la formattazione rimane tale e quale,il font e il carattere che usi
lo stesso
quale carattere?

la sicurezza dei tuoi dati
Col formato PDF ci sono pro e contro.
1 è immodificabile quindi nessuno può aggiungere o togliere nulla.
2 Se invii il tuo CV a una società interinale o di recruitement questa invia a una azienda che richiede persone per una posizione i CV schermando i dati personali e spesso accorciando
la lunghezza per amor di sintesi.
Quando fanno la ricerca nelle loro banche dati per una specifica posizione queste società
immettono delle parole chiave per trovare rapidamente i potenziali CV che potrebbero interessare all'azienda che ricerca specifiche competenze.
La ricerca è possibile se nelle banche dati i CV sono in Word.Il rischio,se il tuo CV è in PDF,
è di venire ignorato dalla ricerca anche se potresti essere proprio la persona giusta.

il peso del file
il formato PDF risulta più leggero da inviare e scaricare.Questo può essere un vantaggio se ti viene richiesta la foto inserita nel curricolo.Non confondere
la “lunghezza” del CV con il suo “peso”.Se il peso del CV è troppo grande
1 il sistema potrebbe respingerlo
2 potrebbe creare problemi di tempo sia per scaricarlo che per aprirlo
3 occuperà più spazio in archivio
Il prodotto di tutto ciò è il fastidio che crea e questo non va a tuo vantaggio

Un CV di 2 pagine in Word dovrebbe pesare non più di 80kb con la foto ( massimo 30kb senza).
Altra storia se il CV è il solito formato europeo.In questo caso il peso massimo dovrebbe andare da 110kb a un massimo di 160kb

In pratica
1scegli ogni volta se inviare uno o l'altro formato e,nel dubbio, inviali entrambi
2 se devi inserire la tua foto ne tuo CV in Word riducila prima di peso con un software per immagini ( picture manager o paint) e poi inseriscila sulla pagina
3 verifica la dimensione del CV:
1 tasto destro del mouse sull’icona del file CV
2 scegli “proprietà” e verifica la voce “dimensione” 

3 per ridurre il peso di un PDF ecco 2 link
online gratis  un altro sito

lunedì 29 settembre 2014

Le 4 chiavi per fare centro nel mercato del lavoro





Quando il mare era calmo tutte le navi mostravano eguale maestria nel navigare
Shakespeare
‘ Coriolano’

In questo periodo di recessione il mare del mercato del lavoro è in tempesta continua. Il posto sicuro sta lasciando sempre più spazio al posto flessibile il che significa che nel corso della vita lavorativa ognuno dovrà,giusto o no,riciclarsi e riqualificarsi più volte.
Quando non sai che pesci pigliare perché la situazione è critica e confusa i modi che fino a quel momento hanno funzionato sono da cambiare.Bisogna trovarne di nuovi.Ma non basta.E'necessario iniziare a cambiare paradigma.


Diamo i numeri…
le piccole e medie imprese rappresentano il 95% del tessuto economico italiano e danno occupazione a circa l’80% della forza lavoro

più del 50% dei lavori non appare negli annunci
meno del 10% trova lavoro attraverso i portali di annunci,agenzie,centri lavoro,segnalazioni delle scuole

Come?
La prima cosa da fare è fare un check up approfondito di cosa hai nella tua 'borsa professionale'
Per essere credibile e venderti al meglio il basic è conoscere tutti gli attrezzi che hai a disposizione per mettere in campo tutte le tue competenze e risorse

1 il kit dei tuoi skill

skill di base
quali conoscenze hai a disposizione?
Fai un inventario
Ogni cosa che hai imparato a scuola,in corsi che hai frequentato,lavori che hai fatto e ogni capacità che hai acquisito dalla tua esperienza,dalle attività che hai svolto anche nel tempo libero ( hobby,interessi…) o nel volontariato diventano parte del tuo kit e questo kit puoi trasferirlo in maniera flessibile da un campo all’altro

skill personali
•quale è il atteggiamento di fronte ai cambiamenti e alle opportunità?
• che tipo di motivazione hai?
• che tipo di spirito di iniziativa metti in campo? trova alcuni esempi concreti
•hai l'energia e la perseveranza nel portare a termine un compito?
• sei una persona affidabile? pensa ad alcune situazioni che dimostrino la tua affidabilità
• capacità di imparare dagli errori

skill dinamici
sono il tuo capitale e possono essere trasferiti e investiti in vari campi professionali.
Ecco quali sono
•saper lavorare con gli altri (teamwork skill)
•flessibilità:essere aperti alle idee degli altri
• saper dare un feedback efficace e costruttivo
• saper accettare il feedback dagli altri e aggiustare il tiro
•condividere le informazioni e le proprie esperienze
•saper gestire eventuali conflitti usando la tecnica win-win

quale è il tuo stile di conflitto?
quali sono le tecniche per gestire in conflitti ?

per saperne di più ecco l'ebook Imparare a Gestire i conflitti con tutte le dritte


2 skill  in tandem: capacità di problem solving e decision making
Saper decidere e risolvere i problemi sono fra gli skill i più quotati nel mercato del lavoro
La capacità di problem solving e decision making ( capacità di decidere, di essere proattivi) sono strettamente legate e ognuna di queste richiede creatività nell’identificare e sviluppare le possibili opzioni.
Ogni giorno ti trovi a risolvere problemi piccoli o grandi che riguardano la tua vita :dal cosa mangiare a come comportarsi con una certa persona,
Il problem solving in campo professionale presuppone una capacità di analizzare il problema da vari punti di vista con varie tecniche , lavorare e discutere con gli altri e assumersi le proprie responsabilità
La capacità di problem solving può aiutarti a portare a termine transazioni commerciali,mantenere un buon rapporto con i clienti,organizzare dati,formulare ipotesi per trovare la soluzione.
Come prendi le tue decisioni?
Pensa a situazioni recenti in cui ti sei trovato.Come hai fatto a prendere la tua decisone?
Che elementi hai valutato per trovare la soluzione di quel problema?
Non esiste un unico modo per decidere.
Due cose fanno la differenza:
la tua personalità,il tuo stile
ostacoli,difficoltà e convinzioni che bloccano il processo


Quale è il tuo stile?
Ti basi sulla tua intuizione,sensazione,emozione…o fa riferimento agli altri ( chiedere pareri,vedere come altri risolvono lo stesso problema…)?
Spesso le persone decidono senza avere una strategia,con poche informazioni ed elementi a disposizione. E’ una questione di risparmio di tempo ed energie mentali.
Le strategie piu’ semplici vanno bene quando le decisioni riguardano problemi quotidiani della serie ‘metto il vestito blu o quello nero?mangio la pizza o il secondo?
Queste però non sono utili quando hai un problema complesso con molte alternative.Semplificare in questi casi è sbagliato perché restringe e limita il campo nel quale puoi spaziare per arrivare a una soluzione soddisfacente.
Quando dobbiamo decidere abbiamo una serie di punti di domanda in testa:
•cosa succede se sbaglio?
•con chi posso confrontarmi,a chi posso chiedere un parere?
•devo decidere adesso o posso aspettare?
•se aspetto ancora un po’ cosa può succedere?

Alla fine occorre decidere
Alcuni si affidano ai metodi empirici: il lancio della moneta, la notte che porta consiglio,la classica margherita o la pesca del biscotto della fortuna..
Altri cercano il metodo e la strategia migliore in quel caso particolare

Pensa a come sei arrivato a una delle ultime decisioni che hai preso

Per aiutarti a identificare i comportamenti che possono ostacolarti quando hai una decisione da prendere ecco un questionario
1aspetto che le cose accadono piuttosto che farle accadere
2 rimando le decisioni o le scelte da fare
3 non scelgo perché può esserci una scelta migliore in seguito
4 mi lascio prendere dall’impulso e decido senza sufficienti informazioni o elementi
5 credo che veramente non ho scelta
6 lascio che qualcun altro decida al mio posto
7 ho paura di fare un errore
8 mi do’ la colpa per aver fatto scelte sbagliate in passato perciò adesso evito di decidere
9 do’ la colpa agli altri così evito di prendermi la responsabilità di scegliere

Decidere comporta un serie di operazioni mentali del tipo
IPOTESI se (condizione 1… 2)
AZIONE allora (azione 1… azione 2)
valutazione aggiustamento (alternative e loro valutazione)

Vuoi altre informazioni utili?
LEGGI
Decision making:le 4 domande di Cartesio per prendere la decisione giusta
Decision making:Come prendi le tue decisioni?(4 tecniche utili)
Decision making:per fare una scelta intelligente usa tutto il cervello(la formula 80+20)
Decision making:come prendi le tue decisioni?
Decision making:10 modi per decidere.Quale è il tuo?


3 Continuare ad imparare
Questo è il sensato consiglio di Steve Jobs, cofondatore di Apple e Pixar,
C’è sempre una cosa in più da imparare. La società del terzo millennio è la learning society, cioè la società della conoscenza o dell’apprendimento-formazione permanente
Incrocia le tue idee con quelle degli gli altri,impara da chi ti sta intorno e anche dagli avversari.Impara a criticare gli avversari in modo aperto ma onestamente
La “conoscenza del business a 360° è la condizione necessaria per poter “anticipare i fenomeni”, un’idea o un trend ma anche avere una network di contatti e una rete estesa di relazioni.

♦rifletti su ciò che impari
♦raccogli dati e informazioni con vari metodi e da varie fonti che possono esserti utili
♦identifica le opportunità per imparare e migliorare i tuoi skills
( corsi,formazione,e-learning…)
♦datti degli obiettivi ( cosa vuoi imparare di nuovo?)

Sai come impari?
Ognuno ha il suo stile personale per organizzare,memorizza le informazioni,i suoni, le parole e le idee..in una parola..per imparare.
E a proposito di imparare,come te la cavi in inglese?

l'inglese : un attrezzo must nel tuo bagaglio
La lingua inglese è sempre più necessaria per la tua carriera in un mondo globale.
Nel tuo CV che tipo di competenza hai messo per quanto riguarda questa lingua?Forse sei uno dei tanti che lo ha imparato a scuola ma con scarsi risultati quindi inglese scolastico,come dire..poco efficace a livello professionale.
Sul mercato abbondano molti metodi didattici ma manca un elemento importante: ogni studente presenta un suo stile di apprendimento.
Per anni ho organizzato workshop di formazione (British Council,Cidi,Irssae,
congressi nazionali..) sulle strategie e le tecniche per apprenderlo in maniera efficace
Conoscere il tuo stile di apprendimento e’ utile per
•apprendere in modo piu’ efficace e piu’ rapido
•migliorare del 70% il tuo apprendimento
•ottimizzare il tempo e risparmiare soldi

Vuoi conoscere il tuo stile di apprendimento per imparare o migliorare il tuo inglese a scuola,per il lavoro….?
leggi qui

Sai quale è il tuo learning style? Scoprilo




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lunedì 15 settembre 2014

Le mie bacheche su Pinterest




BACHECA TEMI DEL LAVORO
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Anche tu segui l’onda?Effetto bandwagon:il killer che ti condiziona




Abbiamo la testa rotonda per poter pensare in tutte le direzioni.
Francis Pacabia

La maggior parte di noi siamo tentati ogni giorno da quello che in psicologia viene definito’ l’effetto bandwagon‘ cioè seguire l’onda,credere in qualcosa solo perché l’esperto di turno,un gruppo di cui facciamo parte o la maggioranza la pensa a quel modo ma anche seguire una moda,una idea politica,comperare un prodotto perché la maggior parte della gente fa così (argumentum ad populum).
E’ così che si propagano modi di pensare,di comportarsi,di reagire.
L’effetto bandwagon è uno dei bias della nostra mappa mentale che può condiziona le nostre opinioni o i nostri comportamenti, soddisfa uno dei bisogni umani:quello di appartenenza.
Ognuno di noi ha paura di sentirsi solo,di essere isolato.Ecco perché molti hanno la tendenza a farsi trasportare dal gruppo.E’ la cosiddetta mentalità dell’alveare cioè quel mix di comportamenti,atteggiamaneti e credenze che condivide un gruppo di persone nel campo del lavoro,della politica e più in genrale nella società.

Alcuni esempi
gli adolescenti per sentirsi accettati adottano gli stessi simboli,stili di abbigliamento,gadget…dei loro coetanei.
i bambini rompono le scatole ai genitori perché vogliono l’astuccio del supereroe di turno con la motivazione del ‘ce l’hanno tutti gli altri perchè io devo stare senza?
gli adulti acquistano il tal capo firmato perché così immaginano di entrare a far parte del gruppo di quelli che contano,di adottare il loro stile di vita.
Non sei nessuno,non sei in,un VIP se non ha l’orologio x al polso,il cellulare da 800 euro,la borsa Liu Jo


Spunta anche in campo professionale e al lavoro quando,per esempio,in una riunione, o quando viene presentata una proposta ti adegui alla maggioranza anche se non sei convinto per non avere grane,non essere visto come ‘il solito’rompiballe’ che crea problemi o venir isolato dai colleghi.
L’effetto Bandwagon porta alla omologazione,a conformarsi e ha un costo a livello personale:impedisce di difendere il proprio punto di vista,indebolisce la fiducia in se stessi.
A livello professionale frena la creatività e la capacità di innovare,di trovare altre soluzioni o alternative.


Quando tutti pensano nella stessa maniera, allora nessuno pensa veramente.
Walter Lippmann

L’Effetto Bandwagon è abilmente sfruttato dai politici e dal marketing.Ora va il brand Renzi e molti che lo contrastavano sono diventati in un batter d’occhio renziani convinti.Opportunismo?

Se il porco è uno solo si grida allo scandalo, se sono dieci non si dice più nulla, se sono venti si dubita di se stessi, se sono ancora di più si grugnisce beatamente in coro
Julien De Valckenaere

L’altra faccia della medaglia
Agli antipodi del conformarsi,seguire l’onda sta il pensiero critico,il pensare con la propria testa,del fare scelte consapevoli.In certi casi è più comodo non assumersi responsabilità,accettare di essere manipolati e dare in mano agli altri le leve delle decisioni

Cosa fare?
Lo scopo del pensiero critico è imparare a pensare con la propria testa.
Nel villaggio sempre piu’ globale sta diventando sempre piu’ raro ‘pensare con la propria testa’.

Il pensiero critico è una competenza importante e sempre più ricercata in un contesto nel quale siamo sommersi da mille informazioni.Capire quali sono importanti,utili e quali sono superflue o inefficaci è una delle skill del terzo millennio.
Riusciamo a valutare con senso critico la massa di informazioni che ci vengono date dai mass media ogni giorno?

Difendere la propria autonomia di pensiero e tenersi staccati dai trend di pensiero prevalenti contribuisce a costruire una buona reputazione e autorevolezza.

Cosa significa pensiero critico?
Il pensiero critico è un processo mentale che consiste nell’analizzare o nel valutare delle informazioni ottenute tramite l’osservazione, l’esperienza, il ragionamento o la comunicazione
•abilità ad analizzare e valutare situazioni, informazioni ed esperienze in maniera obiettiva valutandone vantaggi e svantaggi, al fine di arrivare a una decisione più consapevole” (Senso critico).
•abilità a riconoscere e valutare i fattori che influenzano gli atteggiamenti e i comportamenti ad esempio le pressioni di altre persone e l’influenza dei mass media

Gli elementi del pensiero critico sono:
la chiarezza
l’accuratezza
la precisione
l’evidenza

Capacità di analizzare e valutare le situazioni (Senso critico)
analizzare e valutare ogni giorno in maniera oggettiva una situazione,una esperienza prendendo in considerazione
-vantaggi e svantaggi
-influenze esterne,nostro stato d’animo,comportamenti…
-le conseguenze possibili di una decisione piuttosto che di un’altra

QUANDO ADOPERARE IL PENSIERO CRITICO?
1.per analizzare e valutare quello che si legge e si sente alla televisione e ogni tipo di informazione
2.per risolvere i problemi della vita quotidiana
3.per analizzare i rapporti con le altre persone
4.per valutare la propria efficacia nello studio e nel lavoro.

il pensiero critico è superiore all’ intuizione
Ogni volta che pensiamo abbiamo certamente uno scopo e ci facciamo domande ( ma sono quelle utili? centrate?).
Spesso non siamo disposti ad essere flessibili. Partiamo da spesso da preconcetti dati per scontati, dal nostro proprio punto di di vista e da informazioni sono verificate? prese per buone? l’ha detto la TV,l’esperto?Dai vari elementi traiamo le conseguenze e le conclusioni

Già dalla scuola si dovrebbe imparare a:
1)confrontare le proprie opinioni ed esperienze
2)riconoscere punti di vista differenti dai propri
3) spiegare le proprie opinioni
5)vedere le cose non solo dal proprio punto di vista ma anche partendo dalle prospettive degli altri

il metodo socratico per valutare una situazione,un problema
Ecco le domande del metodo
Cosa intendi per _______________?
Come sei arrivato a questa conclusione?
Cosa ti fa credere di essere nel giusto?
Qual è la fonte di queste informazioni (quanto sono attendibili)?
Cosa accadrebbe se tu ti sbagliassi?
Indica due fonti in disaccordo con te, e specifica i motivi del disaccordo
Perché questo è così importante?
Come potrei accertarmi che mi stai dicendo la verità?
Esiste una spiegazione alternativa?

A proposito di problemi:
Qual è l’obiettivo principale di questo problema ?
Da quale punto di vista io affronto questo problema ?
Ha senso accettare questa soluzione ?
Che cosa rende complesso questo problema ?

Decision making : LE 4 DOMANDE DI CARTESIO PER DECIDERE



Ogni giorno ci troviamo di fronte a decisioni più o meno importanti da prendere,scelte da fare al lavoro,nel campo dello studio,a casa,nei riguardi degli altri.
Chi non ha mai pensato:cambio lavoro o resto e mando giù i rospi? compro casa o resto in affitto? come posso investire al meglio i miei risparmi? tento emi metto in proprio o resto dipendente?
Di fronte a decisioni cruciali che possono cambiare la tua vita personale e professionale di solito tutti ci arrovelliamo,chiediamo pareri,soppesiamo i pro e contro,i vantaggi e gli svantaggi e generalmente ci facciamo le classiche 2 domande degli opposti 
e prendiamo la nostra decisione.
1Cosa succede se faccio X  

2 Cosa succede se non faccio X

matematicamente sarebbe
1+ +
2 + -


Fino a qui tutto regolare,è il solito percorso che tutti siamo abituati a fare.Giusto? Sì GIUSTO ma 50% perché le 2 fatidiche domande ti mostrano solo una parte del quadro
E' come se tu guardassi a un quadro solo con un occhio o rimanessi in equilibrio su una sola gamba.














come allargare la prospettiva?
Per vedere anche la parte restante del quadro,e avere la panoramica completa occorre avere tutti e 4 i punti di vista.
Cartesio,il famoso filosofo del 'cogito ergo sum' ti da una mano per prendere in considerazione gli altri  due punti di vista che di solito,per abitudine, tendiamo a non considerare.
Il perno delle altre due domande è il concetto
cosa non succede se.....











matematicamente sarebbe
3 - +
4   - -

Queste ultime due domande ti aprono una visuale nuova perché aggiungono altri elementi per aiutarti a fare la scelta finale o a prendere una decisione con due gambe.
Il nostro cervello è abituato a seguire un certo percorso e le due domande
cosa non succede se....lo stimolano, lo fan lavorare su percorsi nuovi che riguardano il pensiero critico e creativo.

ECCO ALCUNI ESEMPI
dilemma 'lasciare il lavoro?
Cosa succederebbe se lasciassi il mio lavoro? (+ +)
Cosa succederebbe se NON lasciassi il mio lavoro? (+ -)
Cosa NON succederebbe se lasciassi il mio lavoro ? (- +)
Cosa NON succederebbe se NON lasciassi il mio lavoro?(
- -)

obiettivo professionale da raggiungere/ affrontare un cambiamento
Cosa succederebbe se raggiungessi l'obiettivo X? facessi quel cambiamento?
Cosa succederebbe se NON raggiungessi l'obiettivo X? NON facessi quel cambiamento?
Cosa NON succederebbe se raggiungessi l'obiettivo X? facessi quel cambiamento?
Cosa NON succederebbe se NON raggiungessi l'obiettivo X? NON facessi quel cambiamento?

fare un acquisto importante
perché potrebbe essere una buona idea comprare x?
perché potrebbe essere una buona idea NON comprare x?
perché potrebbe NON essere una buona idea comprare x?
perché potrebbe NON essere una buona idea NON comprare x?

La catena
importante per ogni domanda continuare a esplorare il suo campo per tutto lo spazio fino a illuminare tutta la porzione del quadro
esempio
cosa succederebbe se cambiassi lavoro?
sarei meno stressato perchè non avrei più il mio capo che... e potrei avere più tempo per..e cos'altro?
sarei più soddisfatto perché non mi sentirei un numero e cos'altro?

Leggi
Decision making:Come prendi le tue decisioni?(4 tecniche utili)


martedì 20 luglio 2010

Decision making:come prendi le tue decisioni?





Ti sei mai trovato a dover decidere se cambiare lavoro o se una offerta di lavoro che comporta uno spostamento può essere giusta?

Spesso più ti arrovelli e più hai la sensazione di girare in tondo come se fossi su una giostra perché hai paura di commettere un errore.

Più sei coinvolto,più la scelta ha un certo peso e più crescono le incertezze e le ansie relative alla scelta.


Questo accade perché non esiste la scelta ideale ma davanti a te si apre un ventaglio che ti porta a metterti in gioco, scegliere un percorso piuttosto che un altro,capire cosa è importante per te in quel momento specifico della tua vita.Il modo in cui prendi le tue decisioni dipende da vari fattori.Vediamo quali.